Progetto ARMOGEO
Progetto ARMOGEO
Progetto ARMOGEO
Progetto ARMOGEO
Progetto ARMOGEO
Cliente

Arpa Lombardia

Importo lavori

€900.000

Continente

Europa

Paese

Italia

Attività svolte

Realizzazione nuovi siti di monitoraggio e manutenzione ed adeguamento dei siti esistenti.

Principali dati tecnici
Siti monitorati 20 nuovi + 22 esistenti
GPS installati 20unità
Stazioni totali robotizzate 4 unità
Mire topografiche 150 unità
Sonde inclinometriche 50 unità
Interventi operativi 1215

ARMOGEO è il più importante progetto, di monitoraggio dei movimenti franosi, di questo tipo mai avviato finora a livello nazionale e coinvolge 15 Comuni e 8 Comunità montane nelle 6 province di Sondrio, Como, Lecco, Bergamo, Brescia e Pavia, portando entro il 2018 a 42 il numero totale di reti gestite dal Centro di Monitoraggio Geologico regionale dell’Agenzia.
Il progetto ha previsto una prima fase di ricognizione di tutta la strumentazione che, dal 2000 al 2013, era stata gestita direttamente dai Comuni in maniera disomogenea. La ricognizione ha comportato un impegnativo lavoro di ricostruzione dei dati pregressi, non sempre disponibili, e l’individuazione di una trentina di reti su cui effettuare approfondimenti. 
Al fine di sviluppare un’unica rete regionale integrata, Regione Lombardia ha stanziato 4.500.000 euro, introducendo - con l’art. 6 comma 9 e 10 della LR5/2013 di modifica alla legge istitutiva della Agenzia - la possibilità per ARPA di acquisire sistemi di monitoraggio geologico già esistenti sul territorio lombardo e gestiti da altri enti.
Il fitto crono programma di ARMOGEO ha impegnato i tecnici del CMG, in affiancamento al RTI (raggruppamento temporaneo di imprese) al quale sono stati affidati con i lavori, fino alla fine del 2018.
Tutte le reti di monitoraggio nelle varie aree di dissesto saranno messe in grado di inviare il dato alla sala operativa del CMG tramite almeno due differenti mezzi trasmissivi (GPRS, Satellite, Radio) per garantire la ricezione costante del dato e, grazie ad apposite modellazioni, verranno individuate soglie di pericolosità finalizzate all'allarmistica in un totale di 22 aree su 42.
L’adeguamento tecnologico, inoltre, prevede l’utilizzo strumentazione di alto livello, quali il DMS (già attivo in Val Genasca), ossia una colonna inclinometrica che misura in continuo gli spostamenti e la presenza di acqua nel versante di frana, l’interferometria satellitare, il controllo continuo dei movimenti con l’acquisizione dei dati in near real time e, infine, l’ulteriore efficientismo del sistema informatico dedicato per garantire il processamento h24 e l’archiviazione dei dati in totale sicurezza.